“La violenza contro la donna esiste in tutti i Paesi, attraversa tutte le culture, le classi sociali, le etnie, i livelli di istruzione e di reddito e coinvolge donne di ogni età.”
(UNICEF, 2000)
Nel Presidio Ospedaliero di Vimercate è attivo il servizio di ASST Brianza di Assistenza alle donne vittime di violenza sessuale.
Le donne maggiorenni che si rivolgono al servizio, spontaneamente o tramite invio dai Pronto Soccorso generali di Desio e Carate Brianza, accedono al Pronto Soccorso generale del Presidio Ospedaliero di Vimercate, dove vengono accettate e accompagnate al Pronto Soccorso Ostetrico e Ginecologico.
ORARI
Il servizio è aperto dalle ore 8:00 alle ore 15.00 dal lunedì al venerdì feriali.
CONTATTI
tel: 0396654676
Mail: sosviolenzasessuale.vimercate@asst-brianza.it
EQUIPE
Nel servizio opera un team multidisciplinare composto da Medici di Pronto Soccorso, Infermieri di Pronto Soccorso, Ginecologhe, Ostetriche, Personale infermieristico, Operatrici Socio-Sanitarie, Psicologhe, Medici-Legali, Microbiologi, Tossicologi, Infettivologi, in rete con i Servizi Territoriali, tra cui Consultori Familiari e Rete Artemide.
MISSION
Il servizio vuole garantire:
• La tutela della salute e del benessere psico-fisico della donna;
• La prevenzione e la protezione delle malattie sessualmente trasmesse e delle gravidanze indesiderate dopo la violenza sessuale;
• L’attuazione di una presa in carico tempestiva e multidisciplinare;
• La raccolta, nei tempi opportuni, e l’archiviazione delle prove forensi indispensabili e cruciali per la difesa della donna.
LA VIOLENZA SESSUALE
La violenza contro le donne è un fenomeno diffuso ma in larga parte sommerso. I tipi di violenza sono molti e spesso sono subiti contemporaneamente: fisica, sessuale, psicologica, economica, stalking, revenge porn, mutilazioni femminili. Gli ultimi dati ISTAT riportano che il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito, nel corso della propria vita, una qualche forma di violenza.
Secondo Organizzazione Mondiale della Sanità la violenza sessuale comprende lo stupro o il tentato stupro, le molestie sessuali come abbracci, baci o palpeggiamenti senza il consenso della donna. Gli autori di violenza sono più spesso delle persone conosciute: familiari, parenti, amici, colleghi. Gli sconosciuti sono la minoranza circa il 20%.
La violenza sessuale produce un trauma profondo in chi la subisce determinando disagi, sintomi psicologici o comportamentali nell’immediato o a distanza di tempo, come ansia, attacchi di panico, insonnia, sensi di colpa e/o di vergogna, disturbo post-traumatico da stress, depressione, fobie.
Solo dopo l’approvazione della legge 66/1996 la violenza sessuale è diventata un reato contro la persona che l’ha subita, mentre prima era un reato contro la morale pubblica e il buoncostume: la donna non era considerata.
Il reato di violenza sessuale è a querela di parte: entro dodici mesi, è la donna che decide se sporgere denuncia. Se sporge denuncia ha diritto al patrocinio gratuito, vale a dire che le spese legali sono a carico dello Stato. Nel caso siano presenti delle aggravanti, il reato di violenza sessuale diventa perseguibile d’ufficio, cioè la denuncia da parte degli operatori è obbligatoria.
Dopo l’approvazione della legge 66 nel 1996, la raccolta delle prove è divenuta cruciale per la difesa donna, in caso di denuncia, durante il processo. Per questa ragione durante la visita si documentano le lesioni, se presenti, e si raccolgono i campioni per la ricerca di tracce dell’aggressore (prove forensi).
COSA FARE SE HAI SUBITO UNA VIOLENZA SESSUALE
• Cerca un luogo sicuro e chiedi AIUTO a qualcuno di fidato o ai servizi di emergenza;
• Chiama il 112 - Numero Unico di Emergenza, oppure il numero 1522 per supporto e informazioni. Entrambi sono gratuiti da rete fissa o mobile anche quando il telefono non ha SIM, è bloccato o non si ha credito telefonico;
• Rivolgiti il più presto possibile al Pronto Soccorso più vicino, che ti indirizzerà alla struttura idonea per un’adeguata accoglienza, un supporto psicologico, medico e di assistenza medico-legale.
COSA NON FARE SE HAI SUBITO UNA VIOLENZA SESSUALE
• Non cambiarti gli abiti;
• Non lavarti;
• Evita di bere o mangiare;
• Rivolgiti subito al Pronto Soccorso, così che sia possibile raccogliere materiale per la ricerca di tracce biologiche per le prove forensi.
FAQ - Domande frequenti
1. Se mi rivolgo al Pronto Soccorso, i Medici e gli Infermieri crederanno al mio racconto? Non è compito degli operatori sanitari giudicare la donna, bensì accoglierla e soccorrerla.
2. Chi mi visiterà in Pronto Soccorso? Una ginecologa coadiuvata da un’ostetrica.
3. Ci sarà una psicologa? La psicologa potrebbe essere presente durante l’accoglienza o potrebbe proporre un incontro nei giorni successivi.
4. Rischio di rimanere incinta? Verrà proposta una terapia intercettiva (o contraccezione del giorno dopo) efficace fino a 5 gg dopo il rapporto.
5. Rischio un’infezione? Sì, per questo le saranno proposti alcuni esami e una terapia.
6. È prevista una consulenza legale? Gli operatori del servizio daranno le indicazioni a chi rivolgersi per una consulenza le-gale con patrocinio gratuito.
7. Avrei potuto fare qualcosa per evitare quello che mi è accaduto? La responsabilità dell’accaduto è sempre dell’aggressore, non ci sono giustificazioni per un atto così violento e lesivo dell’intimità di una persona.
8. Devo raccontare quello che mi è successo? Certamente, per-ché il racconto di quello che è successo è indispensabile per aiutarla efficacemente.
9. È previsto un sostegno psicologico nei mesi successivi alla violenza? Sì, è possibile un sostegno gratuito a lungo termine presso i Consultori Familiari del territorio.
10. Sono obbligata a denunciare? No, ha tempo 12 mesi per decidere se farlo. Mentre, se sono presenti delle aggravanti, gli operatori sono obbligati a farlo.
11. Quali sono le aggravanti? Alcune delle aggravanti sono: la violenza è di gruppo, sono state utilizzate armi, la donna è sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti volontariamente o costretta, c’è stato sequestro della persona o in presenza di lesioni con prognosi superiore a 40 giorni.
12. Chi può sapere che sono in Pronto Soccorso? Gli operatori sanitari hanno l’obbligo del segreto professionale: non informano nessuno, a meno che non sia lei a chiederlo.
13. Perché non devo cambiarmi gli abiti, lavarmi o mangiare o bere prima di andare in Pronto Soccorso? Per permettere la raccolta di tracce di materiale biologico da conservare e custodire a disposizione dell’Autorità Giudiziarie come prove forensi in caso di procedimento legale.
